Prato, oltre al tessile c'è di più

Sbaglia chi considera Prato polo industriale e basta. Perché questa città, pur saldamente radicata al settore tessile, vanta molteplici monumenti di grande interesse storico ed artistico. È certamente innegabile che nell'economia pratese questa produzione abbia sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dal Medioevo; nell'Ottocento la città visse poi uno straordinario sviluppo industriale, tanto da attirarsi la definizione di “Manchester della Toscana”. Va però detto che Prato, pur mantenendo oggi il volto di capitale del tessile, offre grandi attrattive storico-artistiche, con un itinerario culturale che dal Medioevo attraversa varie epoche.

Se pensate quindi di visitarla, non fatevi condizionare da quanti non la ritengono all'altezza di una sosta: scoprirete che anche Prato, per quanto non paragonabile nell'abbondanza dell'offerta culturale e artistica a Firenze o a Siena, riserva spunti interessanti per il turista curioso.

Vi consigliamo di entrare in città percorrendo via Pistoiese: a destra troverete subito San Domenico, imponente chiesa gotica (fine secolo XIII) con Crocifisso giottesco all'interno. Da qui dirigetevi al Duomo, con bella facciata policroma (secolo XIV) al cui angolo si trova il famosissimo pergamo di Donatello (1439). All'interno vedrete innanzitutto gli affreschi di Filippo Lippi, il pergamo di Rossellino e Mino da Fiesole, una bellissima Madonna di Giovanni Pisano (1317). Dal Duomo, per la centrale via Mazzoni, potrete recarvi alla Piazza del Comune, dominata dal possente Palazzo Pretorio (all'interno, Pinacoteca, con bei dipinti di primitivi, dei due Lippi, quadri di scuola bolognese e napoletana, un gruppo di vedute del fiammingo Van Wittel). Per via Ricasoli si arriva alla piazza in cui si erge la severa facciata di San Francesco (sec. XIII), con affreschi e belle sculture all'interno: poco distante, accanto all'imponente Castello di Federico II di Svevia, sorge l'elegante Santa Maria delle Carceri, di Giuliano da Sangallo (XV sec.)